But Still, It Turns:
Recent Photography from the World

Les Rencontres de la Photographie Arles 2022

But Still, It Turns:
Recent Photography from the World

(2021)
ICP exhibition page

INDEX G is part of a new group exhibition curated by Paul Graham opening at the International Center of Photography NYC

 

New York / Feb 04, 2021 – May 09, 2021

 

They take us on unexpected paths, they bring us to other lives we could know if life were to turn another way; they foster empathy. They allow us to recognize that life is not a story that flows to a neat finale; it warps and branches, spirals and twists, appearing and disappearing from our awareness.

 

This photography is postdocumentary. No editorializing or reductive narrative is imposed. That there is no story is the story. For these artists, all is in play and everything matters—here is a freedom, hard won, sometimes confusing, but nonetheless genuine: a consciousness of life and its song. The world’s infinite consanguinity lies here: each of us and all of this exist in the fulsome now.

 

The exhibition features the works by Piergiorgio Casotti & Emanuele Brutti, Vanessa Winship, Curran Hatleberg, Richard Choi, RaMell Ross, Gregory Halpern, Kristine Potter, Stanley Wolukau-Wanambwa

 

Exhibition printed by ICP / Fonderia 20.9

Exhibition design Paul Graham / ICP with the collaboration of Fiorenza Pinna

S Å M  -  ESPLORAZIONE VISIVA DELLA LESSINIA

(2019)

Mostra collettiva dei lavori prodotti durante la prima residenza artistica del progetto SÅM a cura di Steve Bisson in collaborazione con il Film Festival della Lessinia.

Index G - Arles 

(2018)

INDEX G at Les Rencontres de la Photographie d'Arles (FR) - Luma Dummy Book Award 2018.

photo © Mario Capriotti

Index G - Fonderia 20.9

(2018)

Discontinuità tra sistemi spaziali umani adiacenti.

di Fiorenza Pinna

 

INDEX G di Piergiorgio Casotti e Emanuele Brutti affronta la discontinuità tra sistemi spaziali adiacenti nella città di St. Louis. L’Indice Gini è una misura statistica di disuguaglianza, utilizzata anche per misurare la segregazione residenziale. St. Louis, la cui struttura urbana mostra chiaramente le linee di separazione spaziale e razziale esistenti, è una delle città con più alti livelli di segregazione degli Stati Uniti. A St. Louis, infatti, i codici postali sono importanti. A nord di Delmar blvd, 95% nero, l’aspettativa di vita è di 67 anni. A pochi passi, a poche centinaia di metri a sud di Delmar blvd, 70% bianco, una persona ha un’aspettativa di vita di 82 anni.

Index G è un lavoro complesso che mette insieme generi differenti di narrazione di finzione e tecniche documentarie d’inchiesta e d’analisi. La ricerca comprende foto di paesaggio urbano a colori, interni e ritratti in bianco e nero, e un lungo testo scritto in forma di sceneggiatura, che si pone quasi come negativo testuale di immagini possibili, che si stratificano e affiancano alle foto nel dipanarsi del senso lavoro. È sulla percezione sottile del fallimento – umano – che questo lavoro si concentra. Silenzio, incertezza, assenza sono le parole che guidano la ricerca.

Index G nasce dall’incontro, a tratti conflittuale, di due spazi vuoti che risuonano di diverse connotazioni. Le immagini a colori e in bianco e nero rivelano la tensione tra due mondi che fluiscono in un insieme parallelo. L’esterno e l’interno. La superficie visibile e ciò che è invisibile per la maggior parte di noi. Un limbo pieno di tensioni e dubbi.

Il colore è un paesaggio attraversato, una fotografia che si fa quasi anonima. Lo spazio esterno della strada, svuotato dal caos dell’azione, ricco di tutti i segni tipici del paesaggio americano, porta in sé la promessa del sogno del benessere e del consumo e il suo contrario. Lunghi viali percorribili solo in un senso dividono in maniera invalicabile i bianchi dai neri, linee impermeabili e dissonanti che segnano la geografia della città negando l’esperienza del corpo e dell’incontro. Lo spazio nero degli interni vuoti e dei ritratti stabilisce un’assenza assonante ma differente, dove è Il volume del nero ad imporsi sul bianco creando uno spostamento di senso anche linguistico.

Uno sbilanciamento narrativo e percettivo spinge il lettore verso una sensazione di stranezza e anomalia. Come in un dialogo visivo tra R. Carver ed E. Hopper, INDEX G si svolge come un’opera teatrale del silenzio, fatta di assenza di personaggi e delle loro storie, in cui le storie viste e raccontate rimangono non dette e sospese nel tempo, in quel momento specifico di incertezza in bilico tra qualcosa di inafferrabile appena accaduto, le cui conseguenze siamo solo in grado di percepire, e la sensazione eccitante che qualcosa accadrà presto.

Index G - Si Fest

(2018)

Curated by Fiorenza Pinna
Producted by Fonderia 20.9
Courtesy Fonderia 20.9


Just another boxer

(2015)

Just another boxer exhibition at Les Boutographies photo festival in Montpellier (FR).